Francesco Pecorari (sassofonista, musicologo)
Qualcosa di vero, in cui l’ascolto diventa esperienza, racconto nuovo e disincantato. La sfida che porta la ricerca verso l’autenticità è completamente raggiunta. Non capita spesso di poter ascoltare tecnica, slanci e gesti che non siano il risultato di riproduzioni\esecuzioni di musica vissuta da genialità ormai lontane come i contesti che li hanno generati, distanze immense quanto troppo spesso mal considerate.
La forza di tracciare linee fresche in una contemporaneità disegnata nuova, dove con energia vengono a schiudersi coesioni e nuove reazioni. Momenti di dura poesia e liricità mai inquinata dal compromesso.
La musica quanto il progetto nella sua realizzazione pratica sono segnati dalla contemporaneità ma non sono un prodotto o un risultato di essa, fanno parte della difficoltà ma non ne sono segnati, non elemosinano consensi con pianti o grida, creatori ne succubi e ne inquisitori.
L’idee sono libere e decise, una convinzione lucida nell’espressività ricercata. Finalmente la parola nuovo non è implicata a meri rimpasti o bassezze ammiccanti, il respiro di chi ascolta è quello di chi finalmente ha trovato aria non più viziata da respirare nella stanza in cui si ascolta merce.
Questa volta senza difficoltà o ipocrisie di nessuna sorta alla fine di un ascolto ci scopriamo curiosi e viziosi in un altro ascolto, evidentemente perché scorgiamo quella luce chiamata coraggio.
Gavino Murgia (musicista)
Stefano Zenni (musicologo)
Dan Di Maggio (Compositore, Italia)
25 dicembre 2011 - In un mondo in cui ogni produzione umana, compresa quella artistica, sembra dover necessariamente assoggettarsi alle logiche del Santo Mercato, ecco apparire un album doppio che è un piccolo miracolo. Solido e nobile il progetto, ineccepibile la tecnica, all’avanguardia la forma di fruizione. E poi, ovviamente, il sound: potente, espressivo, senza ammiccamenti ad alcun tipo di “mainstream”. Insomma, un lavoro che si rifiuta di essere semplice merce e si propone (era ora, verrebbe da dire) come opera e operazione artistica. Tra tutte le meraviglie sonore presenti in questo lavoro, le mie preferite sono “Urban Warriors”, “Slave of weakness”, tutto il secondo CD (!) e il capolavoro “Future in the past”. Un album da ascoltare, riascoltare e far ascoltare.
Dan Di Maggio
Giorgio Colombo Taccani (composer, ITALY)
15 dicembre 2011 - Grande lavoro e grande progetto. Da qualche giorno sto ascoltando tutte le tracce a ritmo intensivo (per ora su tutte "Urban Warriors", "Desert of Dream" e "Without Families"). Colpisce la chiarezza delle idee e la capacità di creare mondi musicali complessi e sorprendenti partendo da un nucleo ristretto di elementi, abilità che mi affascina sempre e che è di grande aiuto e stimolo anche per ciò che scrivo io. Tecnica strumentale ineccepibile, per me tanto più decisiva quanto più alta è la componente improvvisativa del lavoro. Implacabile varietà di clima e di panorami nella successione delle tracce. E bella la modalità con cui viene proposta la diffusione del progetto. Che tutti se ne accorgano, ascoltino e riflettano.
Giorgio Colombo Taccani (composer, ITALY)