Vittorio Lannutti - kathodik

The Bloody Route ‘From the country where women are older than God’

(Not noise of trouble 2012)

Diviso in due cd, per un totale di novamta minuti, questo dico dei Bloody Route si dipana lungo le linee del jazz più sperimentale e free. Il gruppo è formato da Marco Colonna Caludio Martini ai fiati, Luca Corrado al basso e Cristian Lombardi alla batteria. 
Il lavoro è un omaggio ai migranti che giungono in Europa, con l’intento di rileggere, in chiave jazz, il miscelarsi dei linguaggi che l’esperienza migratoria comporta, senza pietismi, né tantomeno buonismi in salsa “veltroniana”. 
Le dodici composizioni sono tutte molto complesse e variegate, con durate che vanno dai 4 minuti e 5 secondi agli 11 minuti e 10 secondi. Ogni brano dunque presenta al suo interno diversi cambi di registro stilistico, con accelerate e rallentamenti più o meno improvvisi alla stessa stregua degli Zu e del John Zorn di “Naked city”. In effetti la stessa tipologia della formazione con basso, batteria e fiati è simile a quella del trio romano, tuttavia, questo quartetto si lascia andare a sonorità più sperimentali soprattutto nel finale di Slave of wekness e in All things fall apart. I Bloody Route poi riescono ad essere lugubri nell’eterea e straniante Future in the past e ancora di più in Dessert of dreams. Catartiche invece sono le spinte in velocità presenti in Honor ed i fraseggi funkeggianti di Born in captivity – Colonialism phase 2
Forse per i jazzisti molte cose sono già sentite, ma questo disco conserva il valore della voglia di sperimentare e di rischiare.

Aggiunto: February 5th 2012
Recensore: vittoriolannutti@libero.it" style="background-image: none; background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background-color: initial; color: rgb(0, 0, 0); text-decoration: underline; ">Vittorio Lannutti
Voto: 
Link Correlati: Noise From Trouble Home Page
Hits: 14
Lingua: italian

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touchingextremes.wordpress.com

NOISE OF TROUBLE – BLOODY ROUTE / FROM THE COUNTRY WHERE WOMEN ARE OLDER THAN GOD Posted on January 13, 2012 by Massimo Ricci Self-Release

The name is a clear accolade to Last Exit, Peter Brötzmann an acknowledged influence. Yet Noise Of Trouble – from Rome – do not imitate or even recall the above mentioned names, instead pushing closer to a series of realities that came to mind randomly while listening to the 90 minutes of this work, organized as a double album yet extant only in the guise of a free download (with the chance of a contribution: do it). Throw them out now, explain later: Blast, Zu, Curlew, Doctor Nerve, Motor Totemist Guild and what in general is referred to the post-RIO area of reconfigured improvisation. These are definitely entities that should draw a few prying listeners within the interplay of reedists Marco Colonna and Claudio Martini, bassist Luca Corrado and drummer Cristian Lombardo.

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ARTE - Post n°2079 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da pierrde

"Tecnica e mercato sono divenuti i generatori simbolici di tutti i valori, per cui oggi capiamo unicamente che cosa è utile, efficace, produttivo, ma nulla sappiamo di cosa è buono, giusto, vero, bello, sacro.

Ne è una prova l'arte che diventa arte solo se entra nel mercato."

Umberto Galimberti, D di Repubblica, 17 dicembre 2012

La citazione da Gallinari è funzionale ad una mail ricevuta qualche giorno fa da Marco Colonna, multistrumentista e compositore, che mi invitava all'ascolto di un doppio album del suo gruppo, Noise of Trouble, dal titolo The Bloody Route.

La musica è presente sul sito del gruppo ed è, per scelta, liberamente scaricabile in più formati e quindi "fuori mercato". Letta la presentazione ed il "manifesto" programmatico mi attendevo un flusso di grande energia, sullle impronte di quel Peter Brotzmann che i componenti del gruppo richiamano esplicitamente nelle note del loro manifesto.

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Alberto Masala - il disco è un salto in avanti

...il disco è un salto in avanti - misurato, equilibrato, con parecchi colpi geniali che emergono - (Luca in To Protect, Marco in Interrogation, Cristian preciso e ottimo dappertutto, Hallway è bellissimo...) - ma in complesso è per me quasi rilassante... lo metterei a fare ambient, le musiche da aeroporto al posto di quelle di Brian Eno - in pratica: oggi il mondo va così e voi lo raccontate - Scherzi a parte, è un disco davvero bello - forse il mio preferito è To Serve. Ma deve essere ascoltato tutto insieme perché i pezzi si integrano molto e c'è parecchia unità fra tutti i pezzi - un bel lavoro -

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Gianni Lenoci - Pianista

Anche chi commenta è creativo.....E non ci dispiace affatto!


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